
Foresti ha raccolto e ordinato con grande cura il suo carteggio. Della corrispondenza in uscita ci sono rimasti i minutari, raccolti in 16 quaderni che vanno dall’aprile 1920 alla fine del 1935. Ogni volume è fornito di un indice con il nome dei destinatari e le lettere sono state numerate progressivamente. Le lettere dei corrispondenti sono state conservate con eguale cura dal Foresti che le ha suddivise alfabeticamente. Nonostante ciò il carteggio conta alcuni ammanchi, significativi quelli delle lettere del Carducci e di Wilkins che sono andate tutte perse.
È molto alto il numero delle comunicazioni con bibliotecari e archivisti cui Foresti si rivolge per commissionare collazioni e ricerche che è impossibilitato a svolgere di persona. Tiene inoltre una fitta corrispondenza con colleghi letterati e altri studiosi con cui scambia notizie e pareri su lavori altrui. Ricorrono nomi illustri come quelli di Gentile, Croce, D’Annunzio, Cian, Calcaterra e Nolhac.
Fitti sono anche i contatti con i principali editori del tempo: Laterza, Hauvette, Formiggini, Priulla, Edouard Champion, Treves. Gli scambi sono legati alla necessità di pubblicare il risultato dei propri lavori permettendo così l’instaurarsi di un fecondo dibattito. La maggior parte delle lettere è legata al lavoro e agli studi, eccezion fatta per il carteggio scambiato con i vecchi compagni di liceo e Università. Tra questi uno dei legami più profondi è senz’altro quello con l’amico Ugo Da Como che gli rimane vicino per tutta la vita e con cui resta sempre in contatto condividendo informazioni inerenti sia il lavoro che la famiglia.