fondo arnaldo foresti

Arnaldo Foresti

Fotografia di Arnaldo Foresti da giovaneArnaldo Foresti, allievo di Carducci, insegnante per tutta la vita nella scuola secondaria e padre di numerosa famiglia, è stato un importante studioso di storia letteraria, anche se ha pubblicato in minima parte i risultati delle sue indagini. Forgiato dalla formazione universitaria e spinto dalla missione di educatore, sempre attese a studiare e ricercare per far luce su tematiche irrisolte o mai affrontate.

Foresti nasce a Brescia il 31 marzo del 1867. Completati gli studi nella città natale prosegue il suo percorso di formazione presso la facoltà di lettere dell’Università di Bologna. Qui conosce l'illustre professore cinquantenne Carducci che ben presto inizia a considerarlo uno dei suoi alunni prediletti. Tre anni dopo si laurea discutendo col noto maestro la tesi con cui approfondisce la lettura di un verso della Divina Commedia. Carducci lo invita a rimanere al suo fianco come assistente, ma Foresti, prossimo al matrimonio, preferisce rientrare a Brescia e intraprendere la via dell’insegnamento.

Fotografia di classe negli ultimi anni di insegnamento

Inizia la sua carriera in una Scuola Tecnica pareggiata di Busto Arsizio in qualità di direttore in carica per gli anni scolastici 1889-1892. Il 16 settembre 1892 vince il concorso per la cattedra di lettere italiane negli istituti tecnici ed è costretto a separarsi dalla famiglia per migrare a Reggio Calabria.

Trascorsi due anni viene finalmente trasferito a insegnare all’Istituto tecnico di Bergamo dove per un decennio riveste anche il ruolo di vice bibliotecario per la Biblioteca Comunale Angelo Mai, contribuendo al riordinamento e alla compilazione dei nuovi cataloghi.

Nella biblioteca bergamasca sviluppa la passione per la ricerca critico filologica e apprende l’arte di scavare a fondo nelle questioni. Ha infatti a portata di mano manoscritti e documenti che alimentano la sua curiositas e lo portano ad avviare contemporaneamente innumerevoli ricerche. In questi anni a causa dei continui trasferimenti e spostamenti in territorio nazionale, la sua produzione è lenta e incerta. Arnaldo Foresti in montagna

Ottenuta la qualifica di preside di ruolo negli istituti tecnici viene mandato a Reggio Calabria e poi di nuovo a Bergamo. Infine rientra a Brescia e si insedia all’Istituto Nicolò Tartaglia come successore di Giuseppe Cesare Abba. Alla direzione dell’Istituto rimane ininterrottamente per venticinque anni fino a quando, il 15 settembre 1935, è collocato a riposo. Dopo anni di onorato servizio si trasferisce a Milano accompagnato dalla figlia Cornelia e prosegue gli studi in tutta tranquillità.

Fino all’ultimo conserva l'animo di ricercatore indefesso e non si fa scoraggiare nemmeno dall’avanzare dell’età e dagli acciacchi che questa comporta. Nel 1939 è colpito da alcuni attacchi di paralisi che gli tolgono l’uso della mano destra, ma prosegue sforzandosi a utilizzare la sinistra. Con il sopraggiungere della guerra si sposta nuovamente e trova rifugio sul Garda a Barbarano di Salò dove rimane fino a che non lo coglie la morte l’8 aprile 1944, all’età di settantasette anni.

I lavori pubblicati e le carte oggi rimasteci testimoniano quest’infaticabile attività e il fervore che sempre lo anima e lo porta a saltare in continuazione da uno studio all’altro.